Musei dell'Ossola
Un museo per ricordare un difficile periodo della vita sulle nostre montagne, quando gli “spalloni” o “sfrusit” varcavano il confine col carico di “bricolle” nella neve e nella notte.
L’iniziativa nasce dalla proposta di Franco Sgrena ed altri ex spalloni di Masera, Francesco Cortella e Lele Filippini, sostenuta dagli scrittori Benito Mazzi e Paolo Bologna, di ricordare la difficile vita degli “sfrusit”, le loro storie e le loro fatiche sugli antichi sentieri, realizzando un museo dedicato.
Il Museo della Funivia di Goglio allestito nella ex stazione di partenza della Funivia ENEL Goglio-Devero, nato nel 2006 per volere del Comune di Baceno, si presenta oggi interamente rinnovato da un nuovo percorso espositivo inaugurato il 20 ottobre 2019, pensato e realizzato da Associazione Musei Ossola con la consulenza del Centro di Documentazione Casa della Resistenza di Fondotoce.
La casa del Profumo di Santa Maria Maggiore, dedicata a Susy Giorgis (personaggio di spicco della vita culturale e turistica di Santa Maria Maggiore), aperta nel 2016 è stata completata nel marzo 2018.
L'area espositiva della Casa del Profumo rappresenta un vero e proprio viaggio nella storia della celebre acqua, detta di Colonia ma inventata agli inizi del '700 da due vigezzini: G.Femminis e G.Farina.
Di fianco alla Chiesa Parrocchiale, dedicata alla Natività della Vergine, sorge l’abitazione del Cappellano, la Chià dul Caplan, una robusta costruzione risalente al 1607, così come indica l’iscrizione sull’architrave.
Negli ultimi anni questa costruzione è stata oggetto di un attento restauro a cui si sono dedicati la Parrocchia di Croveo, le Amministrazioni Comunali di Baceno.
L’anima di una valle nel Novecento viene svelata in un percorso narrativo costruito su visioni, suoni, suggestioni, in una contaminazione di linguaggi. Un museo delle tradizioni e dei mestieri, da vivere in uno spazio di oltre 2.500 metri quadri espositivi, dove i saperi popolari trovano efficace espressività in una sintesi tra allestimenti classici e multimedialità. Dai racconti di una tipica osteria si passa ai lavori del bosco e dell’alpe, da un caleidoscopico elemento acqua si va alla scoperta del turismo, senza dimenticare la ferrovia Vigezzina e le devozioni locali.
Il Museo della Montagna e del Contrabbando è ospitato in un tipico edificio dell’architettura Walser situato in località Prati della frazione Staffa. All’esterno un busto dell’artista G. Radice a memoria del grande pittore anzaschino Carlo Bossone. L’esposizione è articolata in tre tematiche unite dal filo conduttore della montagna.
Il museo Antica Casa Walser di Borca (Alts Walserhüüs Van Zer Burfuggu) è stato realizzato negli anni '80 da un gruppo di volontari che hanno provveduto al restauro rigorosamente conservativo di un pregevole edificio risalente al '600.
Gli antichi fabbricati, restaurati dal Comune, conservano al proprio interno
gli strumenti per la lavorazione del latte e dei formaggi, una macina
per la molitura delle granaglie ed un torchio.
Il museo raccoglie un'importante collezione di ex voto ed è ubicato in un locale posto al piano superiore della novecentesca Basilica della Madonna del Sangue, che costituisce, dal punto di vista devozionale, il polo attrattivo dell’intera Valle Vigezzo. Un tempo gli ex-voto coprivano completamente le pareti dell’antico Santuario, testimoniando le grazie ricevute e la grande devozione popolare.
La raccolta si trova all’interno dell’Oratorio dedicato a San Giulio, in Gagnone, in un punto panoramico di incredibile bellezza.
Un museo che rievoca la vita e le attività della Vigezzo di un tempo. Il piccolo museo etnografico è ospitato in uno splendido edificio seicentesco completamente in pietra, affacciato su una raccolta piazzetta. Esso prende il nome dalle sue ultime proprietarie, le sorelle Rosa e Giovanna Adorna.L’esposizione presenta oggetti e attrezzi della cultura contadina.
Il Mulino è una delle cellule museali dell’Ecomuseo regionale della Pietra Ollare e degli Scalpellini, riconosciuto dalla Regione Piemonte, nel 2007.
Il Museo racconta, attraverso un allestimento di materiali, musica, suoni e sensazioni, la dura esperienza dello spazzacamino, che ha contrassegnato per secoli la vita della Valle Vigezzo. I primi spazzacamini in assoluto sono stati i Vigezzini, che troviamo in giro per l’Europa nella prima metà del 1500. Determinante è sempre stato in questo mestiere l’apporto dei bambini, i quali, con la loro esile statura riuscivano ad infilarsi sulle cappe e ad assicurare con la raspa e lo scopino un lavoro accurato.
Il museo è ospitato nel seicentesco oratorio della confraternita di Santa Marta. Attraverso13 stazioni (una sorta di via Crucis della conoscenza) il visitatore è accompagnato alla scoperta del patrimonio delle tradizioni, saperi, costumi proprii della cultura montana delle valli ossolane. Completano la vista una serie di video di impatto emozianale.
Al museo è affiancato un centro di documentazione regionale del patrimonio immateriale in fase di sviluppo.
L’edificio dei primi dell’Ottocento, restaurato a cura della Comunità Montana, ospita una macina ed un torchio manuali utilizzati anche per macinare e pressare noci, dalle quali si ricavava l'olio, e talvolta canapa per il processo della snervatura delle fibre.
Il museo, ospitato in un pregevole edificio del XVI secolo, illustra attraverso le sue collezioni gli aspetti più significativi della vita e della cultura walser. Accanto alla sezione etnografica, in cui gli oggetti di cultura materiale raccontano la vita quotidiana delle genti walser, il museo propone, in un allestimento scenografico, un'importante raccolta di statue lignee, che vanta esemplari di scuola tedesca a partire dal XV secolo. Un breve viaggio alla riscoperta del mondo walser, che trova nel rapporto emblematico uomo-montagna e uomo-Dio la sua chiave di lettura.
Il progetto "Museo dell'alpeggio" nasce a fine 2005 al fine di garantire continuità alle azioni già avviate dalla Regione Piemonte all'interno dell'iniziativa comunitaria Interreg III finalizzate alla valorizzazione degli alpeggi e delle produzioni casearie di montagna.
Il museo si pone come centro di documentazione delle attività d'alpeggio ed è composto da una sala video e da un area espositiva con attrezzi tradizionali e materiale iconografico intercalato da pannelli espositivi.
Allestita da Associazione Musei d’Ossola in occasione delle celebrazioni per il centenario dello Sci Club Formazza, una delle associazioni sciistiche più antiche nella storia delle Alpi, la Sala Storica racconta la storia dello Sci Club attraverso una time line nella quale ne sono evidenziati i momenti salienti e una vetrina con coppe e cimeli di numerosi atleti che vi hanno fatto parte. Ad arricchire l’allestimento gigantografie di fotografie storiche in formato 3D realizzate con cimeli storici.
La Casa Museo riproduce una tipica abitazione del secolo scorso articolata in tre ambienti: cucina, camera e cantina, arredati con tutti gli oggetti della tradizione.Il museo è nato negli anni ’70 per volontà di alcuni appassionati abitanti del posto che hanno voluto preservare una casa contadina di una volta con lo scopo di tramandare il ricordo dei modi di vita passati. La Casa Museo riproduce una tipica abitazione del secolo scorso articolata in tre ambienti: cucina, camera e cantina.
Piccolo museo privato che raccoglie attrezzi, usi e costumi antichi, relativi ai lavori agricoli svolti sul nostro territorio. Il materiale espositivo è corredato da opportune didascalie e da particolari schede illustrative redatte da Villarte, opportunamente e rigorosamente in dialetto, per il recupero e la salvaguardia del patrimonio linguistico autoctono.
La latteria, recentemente restaurata, ospita una piccola collezione di oggetti legata alla lavorazione dei latticini. E’ altresì sede di mostre temporanee ed eventi culturali.
Il Museo è ospitato nei locali dell'antica Latteria Sociale di Beura e conserva gli attrezzi del mestiere e i documenti di quell’epoca, e racconta la storia della lavorazione del latte nel secolo scorso. Il 15 aprile 1926 a Beura fu costituita la Latteria sociale di Beura con lo scopo di offrire alle famiglie del luogo un locale dove produrre il formaggio. La latteria venne costruita nei pressi del torrente Ogliana per favorire l’entrata di acqua utile al raffreddamento del latte, del burro e dei formaggi a pasta molle.
Lungo il rio Graglia, in territorio di Trontano loc "mulit", vi sono i resti di 6 mulini per la molitura di granaglie e segale.ingrediente base per la produzione del tipico pane nero. Pannelli espicativi esterni ed interni alle strutture raccontano le tecniche della molitura.
Percorso espositivo didattico dedicato alla tradizionale lavorazione della beola e del serizzo come materiali da costruzione.
Come in una favola lo scalpellino non può sfuggire al fascino della pietra. Ed ecco che comincia con maniere forti, taglia e picchia, mapian piano finisce per accarezzare il suo blocco, leviga e martellina,cedendo alla bellezza di quella che nel frattempo è diventata la sua creatura.