Casa del Cappellano "Don Amedeo Ruscetta"

Tipologia: 
Etnografia
città: 
Baceno fraz. Croveo
Indirizzo: 
Via Buglio, 21
Contatti: 
Cell. 340 0913227; tel. 0324 62018 (Comune) www.comune.baceno.vb.it
Apertura: 
nei mesi di luglio e agosto tutti i giorni (no lunedì) dalle 14.00 alla 18.00. Tutto l'anno su richiesta prenotando la visita ai contatti indicati.

 
Di fianco alla Chiesa Parrocchiale, dedicata alla Natività della Vergine, sorge l’abitazione del Cappellano, la Chià dul Caplan, una robusta costruzione risalente al 1607, così come indica l’iscrizione sull’architrave.
Negli ultimi anni questa costruzione è stata oggetto di un attento restauro  a cui si sono dedicati  la Parrocchia di Croveo, le Amministrazioni Comunali di Baceno.
Un significativo apporto sia a livello finanziario che nel lavoro di allestimento è stato fornito dal “Gruppo costumi” di Baceno. Un altro contributo importante è venuto dal  progetto “CoEUR,- nel cuore dei cammini d’Europa, il sentiero che unisce", un progetto Interreg pensato a livello internazionale, che intende collegare ai principali Cammini d’Europa  (Via Francigena, Cammino di Santiago di Compostela) i percorsi turistico-devozionali e di varia spiritualità dei territori transfrontalieri italiani e svizzeri,  finanziando il recupero di luoghi, costruzioni e percorsi significativi. L’edificio è così diventato la sede di un museo  dedicato all’arte sacra e alla civiltà contadina. Il 19 luglio 2015 la Casa del Cappellano è stata inaugurata e intitolata a Don Amedeo Ruscetta, il ”prete viperaio“.  
L’area museale copre tre  piani, al primo piano viene rappresentata la civiltà contadina: si trovano utensili, attrezzi da lavoro, che testimoniano gli antichi mestieri presenti nel territorio. Si possono vedere, ad esempio, il tavolo del ciabattino, del fabbro, un telaio per la tessitura della canapa, gli attrezzi per lavorazione del latte in tutte le sue fasi. Alle pareti sono disposte suppellettili di ceramica, stoviglie, una vecchia cucina, con le bocche per tenere in caldo i cibi. Il secondo piano è dedicato all’arte sacra: una sala contiene gli antichi abiti delle donne di Croveo, da quelli più eleganti per le grandi occasioni, in tessuti pregiati, a quelli indossati quotidianamente, accanto alle “cavagnette”, composizioni verticali, composte da fiori, collane, decorazioni colorate, che venivano portate dalle ragazze  durante la  processione in occasione della festa del paese. Di grande interesse  è la raccolta di paramenti sacri,si tratta di camici, casule pianete, piviali, stole, alcune delle quali risalenti al Seicento e dono delle confraternite di Croveesi emigrati a Roma. Si può anche ammirare l’allestimento di una processione del Corpus Domini completa di sacedote, chierichetti e baldacchino, con altri arredi sacri di grande pregio. L’ultimo piano è dedicato al ricordo di Don Amedeo Ruscetta. Nel sottotetto è stata ricostruita la camera del vecchio parroco, con il letto originale, dono del padre Carlo. Il sacerdote era un grande conoscitore e amante della natura, è nota la sua grande passione per i rettili in particolare le vipere da cui estraeva il veleno che portava all’Istituto Sieroterapico di Milano. Per questo nella sala adiacente si ammirano  esemplari di vipere e di animali da lui imbalsamati.

foto: 

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